Tutti sappiamo quanto è importante che le idee, i prodotti, i servizi, vengano presentati al meglio, in spazi originali, attraenti, prestigiosi e ben organizzati, dove il pubblico possa fermarsi, trascorrere dei momenti suggestivi e trovare tutte le informazioni che sta cercando.
Il successo fieristico di tanti marchi dipende in larga parte dal tipo di stand che scelgono.
Il primo passo per crearne uno ideale è parlare insieme.
Qual è il tuo prodotto? Quali sono le tue esigenze, e che tipo di pubblico vuoi raggiungere?  

In base a questo primo colloquio, noi di Enrico Bedin – Interior Designer penseremo lo stand affinché tutto, dalla scelta e disposizione dei punti luce, ai materiali, alle forme, all’accostamento dei colori, crei quell’armonia complessiva capace di persuadere al primo istante.
Prepareremo la nostra idea sotto forma di progetto, in 2D o 3D, o rendering, e la condivideremo con te. Grazie a programmi come SketchUp la potremo modificare in qualunque sua parte secondo il tuo riscontro. Dall’approvazione definitiva, ci prenderemo noi in carico tutto il resto del lavoro, compreso il coordinamento dei tecnici e degli altri collaboratori, fino alla consegna finale.

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Stand

Quali sono gli aspetti più importanti che concorrono al successo di uno stand fieristico? Prima di tutto, bisogna assicurarsi che gli spazi siano funzionali e comodi da visitare. Quindi, massima attenzione ai materiali che si scelgono per la pavimentazione: meglio non considerare superfici scivolose o che creino attrito, tappeti, rialzi o scalini. Se hai bisogno di tranquillità per parlare con i tuoi contatti, valuta se prediligere uno stand chiuso: delle pareti in plexiglass o vetro isolano acusticamente lo spazio senza essere opprimenti.

Una grande importanza ha poi l’illuminazione. A seconda del contesto fieristico, del pubblico e della posizione dello stand all’interno della fiera, ma anche della sua struttura e dei prodotti rappresentati, è bene fare scelte diverse. Ci si muove tra i 6500 e i 2700 Kelvin. Nel caso di prodotti tecnologici o alimentari, tendenzialmente si sceglie un’illuminazione alta, fredda, che ricordi quella naturale del giorno pieno, con punti luce che spesso vengono concentrati direttamente sui prodotti. Nel caso dell’arredamento, invece, di solito si predilige il calore di una luce più bassa, morbida e diffusa.

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